MANUALE DI LETTURA ESPRESSIVA (La Rondine Edizioni)

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GUIDA PRATICA ALLA GESTIONE DELLA CLASSE (Essere Felici Edizioni)

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LEZIONI DI METRICA LATINA (Principato)

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martedì 30 aprile 2013

Il verbo: mappa concettuale




Di seguito una mappa concettuale su come si analizza un verbo. Cliccare sull'immagine per ingrandirla.



mercoledì 24 aprile 2013

Dale Carnegie, Come trattare gli altri e farseli amici.


Dale Carnegie, Come trattare gli altri e farseli amici. Riporto integralmente la sintesi fatta dal mio amico Francesco Marchio.
 
NON CRITICATE, NON CONDANNATE, NON RECRIMINATE
Il 90% delle volte la gente non accetta critiche sul proprio modo di comportarsi, per quanto sbagliato possa essere. La critica è inutile perché pone le persone sulla difensiva e le induce immediatamente a cercare una giustificazione. Suscita risentimento. Noi uomini siamo sempre pronti a criticare gli altri, senza saper accettare le critiche che ci toccano da vicino. Anche quando si sbaglia gravemente non bisogna rimproverare, ma aiutare, incentivare, capire.
SIATE PRODIGHI DI APPREZZAMENTI ONESTI E SINCERI.
C’è un solo modo per ottenere quello che vogliamo, fare in modo che l’altra persona voglia quello che vogliamo noi. E’ l’unico sistema. Ciò che vogliamo è sentirci importanti, siamo pieni di amor proprio. Immaginate che miracoli si potrebbero fare limitandosi a far sentire importanti le persone normali. Ritengo che la mia più grande qualità sia quella di destare in chi mi circonda il massimo entusiasmo, e questo soprattutto grazie al riconoscimento dei meriti di ciascuno e l’incoraggiamento continuo. Io non critico mai nessuno. Incentivo i dipendenti e sono tanto propenso a lodare quanto restio a trovare difetti. Se voglio che una cosa sia fatta, non ho paura di abbondare in sincere approvazione e lodi. Tutti lavorano meglio in una situazione di approvazione piuttosto che di critica. Il segreto è nutrire l’autostima delle persone. Ma in ogni caso l’apprezzamento è sincero, l’adulazione è falsa. Bisogna lodare. Siamo tutti avidi di gratificazione.
SUSCITATE NEGLI ALTRI LA VOSTRA STESSA VOLONTA’.
Conversate di quello che interessa al vostro interlocutore. Se un domani vi succederà di dover convincere qualcuno a fare qualche cosa, prima di parlare, aspettate un momento e chiedetevi: “Come posso fare in modo che questa persona arrivi a desiderare la stessa cosa che voglio io?” Siate diplomatici e guardate le cose dal punto di vista degli altri: questa è la chiave. Al cliente piace avere la sensazione di stare comperando qualche cosa, non che gli stiano vendendo qualche cosa. Sono ancora molti i commercianti che passano la vita a tentare di vendere senza mettersi mai dal punto di vista dell’acquirente. Così le poche persone che danno la sensazione di occuparsi in qualche modo degli altri riscuotono un successone. Ponetevi dal punto di vista degli altri, capite gli altri e verificherete ben presto che con ciò avrete posto una pietra miliare sulla strada della vostra carriera. Chiedete dunque cosa vuole la gente. Se abbiamo un’idea, invece di costringere gli altri ad accettarla, perché non facciamo in modo che venga anche a loro?
INTERESSATEVI SINCERAMENTE DELLE ALTRE PERSONE.
Avete mai pensato che il cane è l’unico animale che non lavora per vivere? Vive dell’amore che vi dà. E’ l’individuo che non si interessa agli altri quello che ha più difficoltà nella vita e che procura più danno al prossimo. E sono questi gli individui che falliscono nei loro intenti! Dovete avere interesse per la gente se volete diventare scrittori di successo. Essere amichevoli con tutti è indispensabile per un venditore. Si può ottenere attenzione, tempo e cooperazione anche dalle persone più impegnate e più importanti dimostrando un vivace interesse per loro e per il loro lavoro. Tutti proviamo simpatia e affetto nei confronti di chi ci ammira. Se vogliamo amici facciamo qualcosa per loro. Sii sempre disponibile.
SORRIDETE.
Un sorriso dice più di mille parole. “Mi piace, sono contento di vederti!” L’effetto del sorriso è potente. Il sorriso porta denaro ogni giorno che passa. Sorriso e gentilezza. E’ quello che pensiamo che ci può rendere felici o infelici. Shakespeare diceva: “E’ il pensiero che rende le cose buone o cattive.” Il sorriso è messaggio di buona volontà. Un sorriso può aiutare le persone a pensare che c’è tanta gioia al mondo, che niente è perduto (amici, genitori, mogli, figli).
RICORDATEVI CHE PER UNA PERSONA IL SUO NOME E’ IL SUONO PIU’ IMPORTANTE E PIU’ DOLCE IN QUALSIVOGLIA LINGUA.
Trovate un sistema per ricordare i nomi. Le persone sono più interessate ai propri nomi che non a tutti gli altri che esistono sulla terra. Ricorda quel nome e ripetilo appena ti si presenta l’occasione, e avrai fatto un sottile ed efficacissimo complimento. Uno dei modi per farsi benvolere è quello di ricordare i nomi e far sentire importanti le persone; eppure quanti di noi lo fanno? I nomi distinguono gli individui. Li rendono unici fra tutti gli altri. Dalla cameriera al più alto dirigente, il nome è una formula magica, quando dobbiamo trattare con gli altri.
SIATE BUONI ASCOLTATORI. INCORAGGIATE GLI ALTRI A PARLARE DI SE STESSI.
Bisogna ascoltare con molta attenzione ed essere partecipe ed interessato. Bisogna incoraggiare a parlare. Basta prestare la massima attenzione alla persona che parla. Nient’altro è più adulatorio. Ascoltare in famiglia è importante come ascoltare sul lavoro. Anche la persona più brutale, più attaccabrighe, più criticona di questo mondo si calma e si acquieta alla presenza di uno che la ascolti con pazienza e simpatia, che se ne sta silenzioso mentre lui va su tutte le furie e sprizza veleno da tutti i pori. La gente vuole sentirsi presa in considerazione. Dite che anche voi avreste reagito in quel modo se… La gente imita i tuoi atteggiamenti. Ma la capacità di ascoltare sembra più rara di qualunque altra cosa. Tutti noi vogliamo farci ascoltare da qualcuno quando vogliamo sfogarci, è quel che tutti noi vogliamo quando siamo in difficoltà. Questo è quello che vogliono i clienti irritati, i lavoratori insoddisfatti, o gli amici depressi. Se volete proprio che la gente si faccia beffe di voi, parlate sempre di voi stessi. Così, se volete diventare un buon conversatore, siate prima di tutto un ascoltatore attento. Per interessare, mostratevi interessati. Fate domande che sapete fanno piacere al vostro interlocutore. Incoraggiatelo a parlare di sé e dei propri successi.
PARLATE DI QUELLO CHE INTERESSA AGLI ALTRI.
Bisogna sapere cosa dire. Ma come? Se attendiamo un ospite dobbiamo studiare il soggetto per arrivargli al cuore con le cose che più gli interessano. Toccate subito l’argomento giusto che entusiasma l’interlocutore. Parlare tenendo conto degli interessi dell’altra persona è utile a entrambi gli interlocutori.
FATE IN MODO CHE GLI ALTRI SI SENTANO IMPORTANTI, E CERCATE SEMPRE DI OTTENERE QUESTO RISULTATO CON LA MASSIMA NATURALEZZA E SINCERITA’.
Trovate qualcosa che non potete fare a meno di ammirare in un’altra persona. Date sempre agli altri l’impressione di essere importanti. Il più grande desiderio della natura umana è quello di essere apprezzati. L’innegabile verità è che tutta la gente che incontriamo si sente superiore a noi in qualcosa, e un modo sicuro per giungere al loro cuore è quello di far loro credere che riconoscete questa pretesa superiorità. Ogni uomo che incontriamo ci è in qualche modo superiore: da lui impariamo sempre qualche cosa. Parla alla gente di se stessa e ti starà a sentire per ore.
IL MODO MIGLIORE PER AVERE LA MEGLIO IN UNA DISCUSSIONE CONSISTE NELL’EVITARLA.
Perché dimostrare che uno a torto? Credete che cambierebbe idea? Perché non dargli il modo di salvare la faccia? Nove volte su dieci, alla fine di una controversia gli avversari si ritrovano esattamente dello stesso parere, più convinti che mai di essere dalla parte del giusto. E’ impossibile avere la meglio discutendo. Date ragione all’interlocutore, non potrà andare avanti tutto il pomeriggio a dire:” Ho ragione”, se sono d’accordo con lui. Nel corso di una discussione si può avere ragione da vendere, ma se si vuol fare cambiare idea a qualcuno, non serve a niente, è come essere dalla parte del torto. Un modo per evitare la discussione è anche fare dei complimenti e farlo parlare di sé è farlo sentire importante. L’odio non si spegne con l’odio, ma con l’amore. Cercate di capire il punto di vista dell’altro. E ricordate: ciò che fa arrabbiare una persona dà la misura del suo valore. MOSTRATE RISPETTO PER LE ALTRUI OPINIONI. NON DITE MAI: “LEI HA TORTO!”
Se diciamo a qualcuno che ha torto non passerà mai dalla nostra parte. Se avete intenzione di dimostrare qualcosa, fatelo in modo che nessuno se ne accorga, con molta destrezza e sottigliezza. Se qualcuno ha torto è meglio esordire con: ”Be’, sì, vedi, la pensavo diversamente, ma forse mi sbaglio. Mi succede spesso. E se mi sbaglio voglio che mi si corregga. Esaminiamo il problema.” Ammettendo di poter sbagliare non ci si troverà mai in difficoltà. Se si dice chiaro e tondo a una persona che ha sbagliato si riesce solo a distruggere la dignità di quella persona e a rendesi antipatici. Non date torto a vostra moglie, a vostro figlio o al vostro avversario. Non dite loro che stanno sbagliando, non fateli inalberare: usate un po’ di diplomazia.
SE AVETE TORTO, AMMETTETELO SUBITO E SPASSIONATAMENTE.
Esempio: se incontrate un poliziotto che vi redarguisce, dategli ragione, fatelo sentire importante e tutto si calmerà. Tutti gli sciocchi sono pronti a difendere i loro errori, ma ammetterli innalza il colpevole sopra la massa e gli conferisce dignità e serenità. Lottando si ottiene sempre poco; cedendo si ottiene sempre di più di quanto si sperava.
COMINCIATE SEMPRE COL MOSTRARVI AMICI.
L’uso della gentilezza e della simpatia è dimostrato giorno dopo giorno dalla gente che ha imparato che una goccia di miele prende più mosche di un litro di fiele. E la gentilezza e la simpatia fanno cambiare idea alle persone più facilmente di un atteggiamento intransigente e rabbioso.
FATE IN MODO CHE IL VOSTRO INTERLOCUTORE SIA INDOTTO A RISPONDERE “SI’” FIN DAL PRINCIPIO.
Quando si parla con una persona bisogna cominciare subito a discutere di cose sulle quali si è d’accordo. Bisogna indurre il nostro interlocutore a continuare a dire sì e mai no. Quando si è detto no, l’orgoglio richiede di restare coerenti con se stessi. Il buon oratore riesce a ottenere fin dall’inizio risposte positive. Questo mette in moto un processo psicologico negli ascoltatori facendoli continuare a dire sì. Quando una persona dice sì, nessuna delle attività di rigetto viene attivata. E’ una tecnica molto semplice ma disgraziatamente molto trascurata. La discussione non è mai fruttuosa. E’ molto meglio guardare le cose dal punto di vista del cliente e cercare sempre di fargli dire di sì fin dall’inizio. Il metodo di Socrate era basato sull’ottenere risposte positive. Faceva domande alle quali i suoi interlocutori non potevano che rispondere sì. Un sì dopo l’altro finché quasi senza accorgersene i suoi oppositori si trovavano ad approvare una conclusione alla quale si sarebbero fieramente opposti solo pochi minuti prima. La prossima volta che siamo tentati di dire a qualcuno che ha torto marcio, ricordiamoci del vecchio Socrate e facciamo qualche domanda gentile alla quale sia impossibile rispondere no.
LASCIATE CHE I VOSTRI INTERLOCUTORI CHIACCHIERINO QUANTO VOGLIONO.
Quando vogliamo indurre gli altri a condividere le nostre idee, abbiamo il vizio di parlare troppo. E’ meglio ascoltare pazientemente con un atteggiamento molto aperto. Bisogna essere sinceri e incoraggiare l’interlocutore a esprimere le sue idee apertamente. Lasciar parlare gli altri aiuta in situazioni familiari quanto negli affari. Se vuoi crearti dei nemici, mostrati superiore ai tuoi amici. Ma se vuoi farti degli amici, lascia che i tuoi amici si credano superiori a te. Perché quando i nostri amici ci superano, provano un senso di importanza; ma quando siamo noi a superarli si sentono inferiori e provano invidia. Esempio: “ Ero in gamba sul lavoro e orgoglioso dei risultati, ma i miei colleghi invece di essere contenti dei miei successi, se ne risentivano. E io volevo invece riuscire simpatico a questa gente, così ho cominciato a parlare molto meno di me stesso e a stare a sentire assai di più gli altri. Adesso quando sono in vena di chiacchiere, chiedo loro di raccontarmi cos’hanno fatto di bello, e parlo dei miei successi solo se me lo chiedono espressamente.
DATE AGLI ALTRI LA SENSAZIONE CHE SIANO STATI LORO PER PRIMI AD AVERE L’IDEA GIUSTA.
A nessuno piace sentirsi costretto a far qualcosa. Preferiamo credere di avere comperato quella data cosa o fatto quell’altra data cosa di nostra spontanea volontà. Ci piace sentirci chiedere che cosa vogliamo, che cosa pensiamo, che cosa ci aspettiamo. L’idea di dare agli altri l’impressione di essere stati loro ad aver avuto l’idea funziona anche nella vita familiare.
CERCATE ONESTAMENTE DI VEDERE LE COSE DAL PUNTO DI VISTA DEL VOSTRO INTERLOCUTORE.
C’è sempre un motivo se gli altri si comportano in un certo modo. Scovate questo motivo e avrete in mano la chiave del loro comportamento, per non dire addirittura della loro personalità. Ci riescono solo le persone sagge, tolleranti e fuori del comune. Nella conversazione, l’accordo si raggiunge immediatamente se mostrate di considerare le idee e i sentimenti dell’altro altrettanto importanti dei vostri. Cominciate a parlare dando all’altro la possibilità di guidare il dialogo nella direzione voluta, e date più importanza a quello che sentite anziché a quello che dite, e accettando il punto di vista dell’interlocutore indurrete l’altro a mostrarsi altrettanto aperto quando si troverà ad ascoltare le vostre opinioni. Provate a chiedervi: “Perché costui dovrebbe darmi retta?” Otterrete risultati ottimi senza bisogno di lottare come disperati.
SIATE COMPRENSIVI NEI CONFRONTI DELLE IDEE E DEI DESIDERI ALTRUI.
Come porre fine ad ogni discussione? Allora dite: “ non ti biasimo affatto se la pensi così. Anzi, se fossi nei tuoi panni credo proprio che anch’io farei lo stesso”. I ¾ delle persone che incontrate abitualmente hanno fame e sete della vostra comprensione. Concedetegliela, e vi vorranno bene. A tutti piace venire compassionati per delle sventure reali o immaginarie che siano.
FATE APPELLO AI MOTIVI PIU’ NOBILI.
Il fatto è che tutte le persone hanno una grande opinione di se stesse, noi compresi, e si considerano buone, care e altruiste. Fate appello a questi motivi quando parlate con la gente.
LANCIATE UNA SFIDA.
Il modo per far fare le cose è di stimolare la competizione, non in un modo sordido e calcolatore, ma per il desiderio di eccellere in sé e per sé. Tutti gli uomini hanno paura, ma il valoroso non ci fa caso e va avanti, a volte fino alla morte, comunque sempre fino alla vittoria. Dite frasi tipo: ”Ragazzo mio, non mi meraviglio se hai paura. E’ un compito difficile. Ci vuole un uomo notevole per resistere!” Il più grande fattore motivante è il lavoro stesso. Se il lavoro era eccitante e interessante, il lavoratore si dava da fare per farlo ed era già motivato a svolgerlo bene. Ecco quello che piace alle persone di successo: la sfida, la possibilità di esprimersi al meglio, la possibilità di provare la capacità di eccellere, di vincere. E’ questo il segreto: il desiderio di sentirsi importanti.
INIZIATE SEMPRE CON LE LODI E L’APPREZZAMENTO SINCERO.
E’ sempre più facile ascoltare le cose spiacevoli dopo aver udito quelle piacevoli. Se dai fiducia alla gente, comincerà a seguire con grande facilità i tuoi suggerimenti e ben presto si impadronirà del mestiere. Incominciare con le lodi così da dare fiducia ed il resto verrà da se.
RICHIAMATE L’ATTENZIONE SUGLI ERRORI ALTRUI IN MANIERA INDIRETTA.
 Usare una parola invece di un’altra può spesso essere decisivo se si vuole cambiare l’opinione della gente senza recare offesa o risentimenti. Si potrebbe facilmente superare questo problema sostituendo al ma una semplice congiunzione: e. Esempio. Siamo veramente orgogliosi di te, Mario, perché hai superato gli esami, e continuando ad applicarti coscienziosamente potrai eguagliare anche in algebra i risultati ottenuti nelle altre materie.
PARLATE DEI VOSTRI ERRORI PRIMA DI SOTTOLINEARE QUELLI ALTRUI.
Ammettete gli errori, anche se non si è in grado di correggerli, può aiutare a convincere l’interlocutore a cambiare il suo atteggiamento. Parlate di come anche voi in passato avete fatto un dato errore ed eravate schiavi di quel vizio e magari lo siete ancora (es. sigarette: non dite di smettere di fumare).
FATE DOMANDE INVECE DI IMPARTIRE ORDINI DIRETTI.
Date suggerimenti e non ordini. A nessuno piace sentirsi dare degli ordini. Dite piuttosto: “dovresti prendere in esame la possibilità di fare questo”, “ non pensi che andrebbe bene far così?” “ forse se riscriviamo la lettera in questo modo può andare meglio”. Una tecnica simile salva l’orgoglio dell’altro e non sminuisce il suo senso d’importanza. Incoraggia la cooperazione invece della ribellione. Il risentimento causato da un ordine brusco può durare a lungo. La prepotenza e l’arroganza non vincono mai. Chiedete consigli su come fare una data cosa, anche se sapete benissimo cosa fare.
FATE IN MODO CHE L’ALTRA PERSONA SALVI LA FACCIA.
Passiamo sopra ai sentimenti degli altri come schiacciasassi andando per la nostra strada, rinfacciando colpe, criticando, rimproverando senza nemmeno pensare di ferire profondamente la gente. Basterebbe pensarci su un attimo: un paio di parole più buone, un po’ di attenzione nei confronti del’altro allevierebbero l’offesa! Es. Il capo mi assicurò di fronte a tutti i miei colleghi che aveva fiducia in me e che sapeva che avevo fatto del mio meglio e la mancanza di esperienza, non la mancanza di abilità erano le ragioni di quel fallimento. Lasciai la riunione camminando su una nuvola con la determinazione che non gli avrei mai più fatto fare una brutta figura, non l’avrei mai più deluso. Anche se abbiamo ragione e l’altro ha torto marcio, facendogli perdere la faccia riusciamo solo a distruggere il suo ego. Offendere un uomo nella sua dignità è un crimine.
LODATE OGNI PIU’ PICCOLO PROGRESSO. SIATE CALOROSI NELL’APPROVAZIONE E PRODIGHI DI LODI.
Perché non usare la carota invece che il bastone? Perché non usare la lode invece che la critica? Lodiamo anche il più piccolo miglioramento. Questo fa sì che l’altro voglia migliorare ancora. Guardando indietro nella mia vita, vedo che poche parole di lode hanno cambiato completamente il mio futuro. Lodare invece che sgridare funziona anche con i figli e sul lavoro. Ogni complimento deve scendere nel dettaglio, non mantenersi sulle generali, così la lode risulta molto più incisiva e fa più piacere. Ricordatevi, non lesinate in lode e apprezzamenti e otterrete tutto, o quasi. Ma le parole devono essere sincere e venire dal cuore.
DATE AGLI ALTRI L’IMPRESSIONE DI AVERE UNA REPUTAZIONE DA DIFENDERE. Shakespeare diceva: “Presumete nell’altro una virtù anche se ancora non esiste”. Meglio sarebbe dire all’altro della virtù che voi volete che sviluppi. C’è un detto che dice: “Se dai a un cane un nome feroce, diventerà feroce. Se gli dai un nome buono, sarà un bravo cane.” Esempio di un bullo ingestibile: “ Tommy, credo che tu abbia tutte le doti per essere un capo. Voglio che tu mi aiuti a fare di questa classe la migliore dell’istituto, quest’anno.” Continuai a ribadire il concetto nei primi giorni lodando Tommy per tutte le belle cose che faceva e sottolineavo che era un ottimo studente. Con questa reputazione da difendere, non poteva deludermi. E non lo fece.
USATE L’INCORAGGIAMENTO. MOSTRATE QUANT’E’ FACILE CORREGGERE GLI ERRORI.
Dite a vostro figlio, a vostra moglie, o a un vostro dipendente ch
e il problema è facile da risolvere, che lui ha un sacco di potenzialità e che voi ci credete, dategli fiducia e quello si darà da fare dalla mattina alla sera per diventare in gamba sul serio. Abbondate con gli incoraggiamenti.
FATE SI’ CHE L’ALTRA PERSONA SIA FELICE DI FARE QUANTO LE SUGGERITE.
Usate queste regole d’oro: Sii sincero, dimentica il tuo tornaconto e concentrati su quello altrui. Cerca di stabilire esattamente quel che vuoi che l’altra persona faccia. Sii comprensivo. Chiediti quel che l’altro vuole davvero. Considera i benefici che la persona riceverà facendo quello che le dici. Considera i benefici che l’altra persona vuole ricavarne. Quando chiedi quello che vuoi, mettila in modo che l’altra persona abbia l’impressione di poterne ricavare un vantaggio personale.

sabato 20 aprile 2013

Il medioevo: mappa degli argomenti principali








Di seguito una mappa con i nuclei fondanti di storia medievale. Cliccare per ingrandire.







 




























Invasioni barbariche
Regni romano-barbarici
Impero bizantino
Maometto, l'Islam e l'impero islamico
Carlo Magno e il Sacro Romano Impero
Feudalesimo
Ultime invasioni barbariche
Sacro Romano Impero Germanico
Rinascita dell'anno Mille
Lotta per le investiture
Federico Barbarossa e i Comuni
Crociate
Federico II
Monarchie nazionali
Peste del 1348
Signorie
Umanesimo
Stati regionali






giovedì 18 aprile 2013

Elenco dei Presidenti della Repubblica Italiana

Elenco dei Presidenti della Repubblica Italiana:

1. Enrico De Nicola (1º gennaio-12 maggio 1948); già capo provvisorio dello Stato (1946-1947)
2. Luigi Einaudi (1948-1955)
3. Giovanni Gronchi (1955-1962)
4. Antonio Segni (1962-1964)
5. Giuseppe Saragat (1964-1971)
6. Giovanni Leone (1971-1978)
7. Sandro Pertini (1978-1985)
8. Francesco Cossiga (1985-1992)
9. Oscar Luigi Scalfaro (1992-1999)
10. Carlo Azeglio Ciampi (1999-2006)
11. Giorgio Napolitano (2006-2013; 2013- )
 
 

martedì 9 aprile 2013

Analisi grammaticale: verifica sui verbi (Prima media)


Analizza le seguenti voci verbali:
Immaginiate:
Saremmo:
Saremo:
Avere abbracciato:
Abbracciare:
Era stato illuminato:
Colorarono:
Essendo annerito:
Vorresti:
Avrà eletto:

Soluzione

Immaginiate: voce del verbo immaginare, I coniugazione, modo congiuntivo, tempo presente, II persona plurale, forma attiva, genere transitivo.
Saremmo: voce del verbo essere, coniugazione propria, modo condizionale, tempo presente, I persona plurale, forma attiva, genere intransitivo, verbo ausiliare.
Saremo: voce del verbo essere, coniugazione propria, modo indicativo, tempo futuro semplice, I persona plurale, forma attiva, genere intransitivo, verbo ausiliare.
 
Avere abbracciato: voce del verbo abbracciare, I coniugazione, modo infinito, tempo passato, forma attiva, genere transitivo.
Abbracciare: voce del verbo abbracciare, I coniugazione, modo infinito, tempo presente, forma attiva, genere transitivo.
 
Era stato illuminato: voce del verbo illuminare, I coniugazione, modo indicativo, tempo trapassato prossimo, III persona singolare, forma passiva, genere transitivo.
Colorarono: voce del verbo colorare, I coniugazione, modo indicativo, tempo passato remoto, III persona plurale, forma attiva, genere transitivo.
Essendo annerito: voce del verbo annerire, III coniugazione, modo gerundio, tempo presente, forma passiva, genere transitivo.
Vorresti: voce del verbo volere, II coniugazione, modo condizionale, tempo presente, II persona singolare, forma attiva, genere transitivo, verbo servile.
Avrà eletto: voce del verbo eleggere, II coniugazione, modo indicativo, tempo futuro anteriore, III persona singolare, forma attiva, genere transitivo.