MANUALE DI LETTURA ESPRESSIVA (La Rondine Edizioni)

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GUIDA PRATICA ALLA GESTIONE DELLA CLASSE (Essere Felici Edizioni)

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LEZIONI DI METRICA LATINA (Principato)

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giovedì 1 ottobre 2015

Leggere con il corpo. Per una tecnica di lettura ad alta voce.

Di seguito una mappa concettuale relativa al libro di G. Cantalini Leggere con il corpo. Per una tecnica di lettura ad alta voce, Dino Audino Editore, Roma 2015.

Potenziamento del lessico: una proposta didattica (www.unaparolaalgiorno.it)

Segnalo, in quanto valido strumento didattico per potenziare il lessico, il sito www.unaparolaalgiorno.it. Iscrivendosi alla newsletter, è possibile ricevere quotidianamente una mail con una parola spiegata e commentata. 

In particolare, della parola vengono indicati:
1) divisione in sillabe con accento fonico; 2) significati di base; 3) etimologia; 4) esempi di utilizzo.
Di seguito, a titolo esemplificativo, la parola del giorno del 29 settembre 2015.



Improperio

29 settembre 2015

im-pro-pè-rio
Sign. Ingiuria, biasimo
dal latino tardo improperium, da improperare rimproverare, biasimare, di etimo incerto. Forse da probrum infamia, ingiuria.


L'improperio non è qualcosa di improprio - o almeno, non intrinsecamente. Nell'uso moderno questa parola indica l'ingiuria, l'insulto.
È necessaria una nota grafica preliminare: al plurale, solitamente, si trova scritto improperî. L'accento circonflesso, in italiano, viene infatti usato per contrarre una doppia 'i', quando su nessuna delle due cade l'accento tonico. In altri termini, è molto corretto scrivere 'tu odî' (indicativo presente del verbo odiare), mentre nel caso di 'io udii' (passato remoto del verbo udire) vanno mantenute entrambe le 'i'.
Tornando alla parola 'improperio', si può coprire d'improperî il ragazzo che ci ha fatto cadere il bicchiere, l'intervento ottuso ci tira fuori di bocca una sequela di improperî, e quella che doveva essere una critica circostanziata finisce per essere un improperio.
Va detto, però, che non si tratta di un'ingiuria gratuita: l'improperio ha la stessa radice del rimprovero, e quindi ha la natura di un'ingiuria di biasimo. Certo, criticare insultando non è il massimo, ma siamo umani e a volte scappa - o proprio ci vuole.