Prove oggettive di profitto ovvero prove strutturate
(appunti di lettura da Gaetano Domenici, Gli strumenti della valutazione, Tecnodid 1996)
Definizione: sono prove a stimolo chiuso e risposte chiuse. Consistono in un insieme di quesiti con alcune alternative di risposta, di cui una o più di una esatta (chiave di correzione dell'item) e le altre sbagliate poste con funzione di disturbo (distrattori).
Tipologia dei quesiti: Vero/Falso, Completamento di testi, Corrispondenze, Scelte multiple a una o a due soluzioni corrette ecc.
Gli errori più frequenti nella formulazione delle domande: a) inesatta o incompleta puntualizzazione del quesito; b) scarsa o nulla pertinenza dei distrattori con il tema del quesito; c) incongruenza della struttura sintattico-grammaticale della domanda e delle risposte; d) inclusione nella domanda di elementi informativi non necessari.
Punti essenziali per la costruzione di prove oggettive di profitto:
1) Definizione della funzione valutativa (prognostica o predittiva; diagnostica; formativa; sommativa);
2) definizione delle conoscenze/competenze da sottoporre a controllo;
3) analisi delle conoscenze/competenze determinate e classificate, al fine di escludere quelle ridondanti e di integrare eventualmente l'elenco;
4) determinazione della tipologia dei quesiti e della lunghezza del test.
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